Spianiamo le rughe

Perché non possiamo far invecchiare le donne?

Sì, lo so. Domanda retorica. Perché viviamo in una società patriarcale che quantifica le donne in base alle apparenze fisiche e, nel momento in cui queste non rientrano più negli standard di ‘figa’, vengono relegate ad una casta di sub-umani senza diritti.

Quanto sono stupidi i vostri standard di figaggine però, gente, lasciatevelo dire.

Prendiamo ad esempio l’ultima ossessione di internet.
La villain del nuovo videogioco Resident Evil: VIIlage, Lady Dimitrescu.

Lady Alcina Dimitrescu è la matrona di una famiglia di zombie/vampiri che vive con tre donne che chiama figlie nel castello Dimitrescu in una località ancora ignota dell’Europa dell’est. Ha l’apparenza di una spietata ed altissima donna di mezza età, elegante, formosa, con la pelle diafana ed occhi giallo dorati, artigli acuminati al posto delle unghie, un vestito da sera bianco ed un elegante cappello nero a tesa larga.

Ecco, già da questa descrizione potete immaginare che il 90% delle persone che hanno giocato (o anche solo visto il trailer) la demo del nuovo capitolo della saga horror, si siano sentiti salire in gola un gemito e abbiano esalato queste tre parole esatte: “Per favore calpestami.”

Qualcuno alla Capcom ha visto la gente andare in brodo di giuggiole per le braccia di Abby in The Last Of Us 2 e, in un lampo di genio alla Sharpay Evans, ha esclamato “Bigger is better and better is bigger!” e ci ha donato questa perla.

A questo punto vi starete chiedendo se questo articolo sia solo una scusa per l’autrice per rantare su un personaggio immaginario e la risposta è sì, ma anche no.

Lady Dimitrescu è ovviamente un personaggio creato per essere estremamente sensuale, secondo la tradizione classica dei vampiri (Il conte Dracula viene descritto con lo stesso misto di eleganza, fascino e terrore nella maggior parte delle sue apparizioni letterarie, e non), e l’essere oggetto di sessualizzazione da parte dello spettatore è parte del gioco. Questo spesso e volentieri si manifesta nella forma di fan art.

Piccolo disclaimer prima di continuare. Non sono qui per criticare i lavori di nessuno (motivo per cui non inserirò fan art nell’articolo) o per ‘censurare’ o impedire a chiunque di disegnare un personaggio nel proprio stile e gusto personale. Il mio è un discorso più generico e più incentrato sul perché molti decidono di modificare un personaggio in quel modo e sul come questa visione della donna possa influenzarci.

Essendo – come già appurato –  una ‘simp’ di Lady Dimitrescu, una delle prime cose che ho fatto dopo aver visto tutti i trailer e aver fatto una scorpacciata di let’s play della demo è stata una ricerca di fan art per poter avere ancora più contenuti sul personaggio. Purtroppo però la mia ricerca si è rivelata più frustrante che altro. Con una frequenza di 1 immagine su 3, le fan art che ho trovato mostravano Lady Dimitrescu con un petto moooolto più prorompente di quello già posseduto, con la pelle liscia e delicata di una beauty guru adolescente e con occhioni da cerbiatto spaurito e mi sono chiesta…perché?

Capisco il discorso del seno. Ognuno ha le proprie fantasie e non sono qui per fare kinkshaming a nessuno. Let’s move on. Anche se, da persona poppamunita, posso garantirvi che la povera Alcina ha già mal di schiena con quelle che ha e non ha bisogno di altro.

Perché tutti ringiovaniscono questa donna bellissima? Perché le spianano le rughe e le sistemano il naso con la freddezza di un chirurgo plastico? Perché non riusciamo a vedere le donne mature come sexy senza ritoccarle?

E, di nuovo, domanda retorica.

Perché la società in cui viviamo ci impone un modello di bellezza canonico che è creato per il piacere e il successo degli uomini e questo modello è talmente radicalizzato nel nostro inconscio che spesso, anche apprezzando coloro che non vi rientrano, dobbiamo in qualche modo ‘correggerli’ per renderli più apprezzabili.

Così ci troviamo con rappresentazioni di donne grasse che vengono rese più magre, donne alte o muscolose che vengono rese più minute, donne mature che vengono ringiovanite, vediamo sparire rughe e smagliature e difetti fisici ed estetici di ogni tipo.

Questo tipo di rappresentazione schematica influisce ovviamente sulle persone reali che non rientrano nel modello che non riescono mai a vedersi riflesse nei media, continuano a sentirsi sbagliate, spianando la strada a problemi psicologici e insicurezze che sono difficilissimi da superare. Ma non solo.

Prendendo personaggi creati per essere diversi e aggiustandoli e manipolandoli per rientrare nello stampino rischiamo di dare un messaggio ai creatori di quel personaggio che preferiamo non avere quella diversità nei loro prodotti, creando un circolo vizioso in cui ci lamentiamo di non avere rappresentazione ma la rifiutiamo quando questa ci viene mostrata in un modo diverso a quello che avevamo in mente.

Ricordate quei giochini con cui ci insegnavano le forme da bambini in cui dovevamo inserire i mattoncini nel buco della stessa forma? E spesso in quei giochi una delle forme era più larga e anche gli altri mattoncini riuscivano a passarci, pur non essendo della forma giusta?

Dovremmo tutti ri-educarci a individuare quando il nostro cervello ci dice che quel personaggio non rientra in nessun modello, che non c’è un buco a forma di stella, e invece di buttare la formina a stella da parte, se spingiamo un pochino riusciamo a farla entrare nel quadrato e non c’è nessun maestro a sgridarci.

Cerchiamo di abbandonare i modelli che ci continuano a propinare, creiamo personaggi diversi, con difetti tutti nuovi, con attributi fisici che molti reputerebbero brutti o strani o non attraenti.

Le regole della bellezza non esistono! 

Sono solo un modo per vendere prodotti di cosmesi. Un modo per limare i lati di una stella e farla rientrare in un triangolo.

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