E alla fine è sempre la mamma.

Buona festa della mamma!

Le madri al mondo escono in tutti i tipi e formati. Spesso sono donne, ma non è un condizione obbligatoria. A volte sei un padre nato in un corpo che ti permette di procreare, a volte accade l’opposto.

Ci sono madri naturali, biologiche, adottive, in affitto o in prestito. Madri che non volevano esserlo e quelle che, per divenire tali, hanno spostato i pianeti dalle loro orbite.

Ci sono madri meravigliose, affettuose, collaboratrice; e ci sono madri tossiche, anaffettive e incapaci di accettare i figli per ciò che sono.

Non possiamo decidere da che madre nascere, ma il legame che ci lega ad esse sarà (quasi inevitabilmente) indissolubile e spesso ci aspettiamo anche fin troppo da loro. Riponiamo in esse tutte le nostre aspettative, costruiamo sul loro esempio la nostra fiducia nel mondo, le usiamo come termine di paragone assoluto, le poniamo su di un altare, pure ed irraggiungibili, modelli di perfezione.

Non tutte le madri sono perfette, e non tutte le donne sono nate per essere madri.

La maternità dovrebbe essere una scelta consapevole, non dettata da schemi sociali o dalle pressioni delle consuetudini popolari.

Si è donne senza essere madri e si è indipendenti e consapevoli anche con cinque figli che ci aspettano a casa.

La scelta di essere o non essere madre è una di quelle che fa maggiormente discutere, che comporta un’intromissione nell’intimità da parte del prossimo di proporzioni inaccettabili, dalla quale scaturiscono giudizi (e pregiudizi) costantemente discordi sulla validità della propria decisione.

Anche volendo catalogare tutte le donne (reali o immaginarie) che hanno avuto successo e si sono dichiarate felici e realizzate nella vita con o senza figli, ci si ritroverebbe con un elenco che non esplicita nessuna realtà assoluta, se non sottolineare che alla base della soddisfazione, che si parli di donne o di uomini, c’è la possibilità di avere una libera scelta (e questo vale per qualsiasi argomento) e che essere costantemente interrogati su essa è forse ciò che contribuisce a rendere più complesso concretizzare i propri obiettivi.

Siate madri, amate le vostre madri, festeggiatele, adoratele oppure odiatele, anche questa scelta rimane vostra.

Noi nel dubbio giriamo un caro augurio a tutte le mamme, qualsiasi siano state le condizioni che le hanno portate ad essere tali.

Siete il principio di ogni essere umano, un giorno di festa è il minimo che meritiate.

(In foto Anne Isabella Milbanke, madre di Ada Lovelace)

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